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Archeologia

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Percorso viola (Km 6 ca.)

All'ingresso di via Gattico si comincia a percorrere la salita di "Stra' di Pianel da Gatic'' (n. 1 ) e si segue quest'ultima per quasi tutto il suo sviluppo fino all'incrocio con "Stra' di Sell" (n. 15).
Durante il tragitto si fiancheggia "Motto Lagoni" nei cui pressi si trova il primo dei pannelli che richiamano l'attenzione del visitatore sulle antiche civiltà presenti nell'area e delle quali si conservano a tutt'oggi esemplari resti.
In loco furono portate alla luce sepolture appartenenti alla cultura di Golasecca (Età del Ferro) e datate Vl - V secolo a. C.
Alcuni dei materiali significativi cui si fa riferimento nel pannello sono visibili presso il Museo Civico di Arona.
Percorso un breve tratto di "Stra' di Sell" (n.15) si imbocca "Sente' dal Foss" (n. 17) che conduce ad un bivio. Qui un secondo pannello illustra i ritrovamenti relativi ad una necropoli romana ad incenerazione del II - III secolo d. C. e fornisce notizie sulla romanizzazione del Basso Verbano. Anche in questo caso i materiali rinvenuti in loco, così come quelli del sito visitabile a poca distanza, sono in parte raccolti presso il Museo Civico di Arona.
Il terzo pannello si trova nei pressi di una necropoli romana di cui l'Ente Parco ha curato il restauro, eseguito dalla Società Lombarda di Archeologia di Milano sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica del Piemonte.
Per visitarla occorre percorrere un breve tratto della parte alta del "Sente' dal Custon" (n. 16). Sulla destra, in cima ad una modestissima altura ed al confine con una piccola pineta artificiale a Pino strobo, sono situate 10 tombe apprezzabili nella loro struttura originaria grazie agli interventi di recupero e/o restauro effettuati.
Riprendendo la parte bassa dello stesso sentiero (occorre tornare al bivio precedente) si giunge all'incrocio con "Stra' d' la Buscarola" (n. 4), che si percorre poi sino al Lagone.
Qui un'ultima sosta nei pressi del quarto pannello consente di dar spazio alle suggestioni provocate dal ricordo dei più antichi abitanti dell'area di cui si abbia notizia: gli uomini delle palafitte, che in un periodo databile tra il XVIII ed il XIII secolo a. C. si insediarono sulle rive del Lagone assicurando ai futuri studiosi ed appassionati una notevole varietà di reperti, mirabilmente conservati nel suolo torboso: tra di essi le famosissime ruote in legno, due piroghe scavate in tronchi d'albero, oggetti in ceramica, armi ed ornamenti metallici ed utensili in selce. Per osservare alcuni di questi reperti occorre recarsi al Museo delle Antichità di Torino.
Attraverso "Stra' di Lagon" (n. 2), dopo aver riservato uno sguardo al più pittoresco degli stagni del Parco, si giunge su "Stra' di Pianel da Gatic" (n. 1 ) che riconduce al punto di partenza.






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Roggi Danilo